mercoledì 24 novembre 2010

Sarà verso il mattino

Non capisco perché mi venga ogni tanto questa strana idea di svegliarmi prima di mezzogiorno... è un orario penoso, dalle dieci a mezzogiorno il mondo sembra appena uscito da un libro di Pollyanna e tutto questo sole, questa luce, queste nuvole e quest'aria che pare sorridere!
Mi stava uccidendo. Per fortuna, è arrivata Antonella:
traghéttami, o bionda cicciosa, sulle tue pignatte trasudanti grassi e zuccheri verso il placido e ombroso pomeriggio, promessa di una notte inquieta maledetta ma viva.

venerdì 19 novembre 2010

Anche il mio cane si fa forza

Il segreto per sopravvivere su Facebook? Non avere amici.
Oppure- avere amici ma che siano famosi: così non avranno tempo di rispondervi e voi potrete godere del piacere di farvi la vita degli altri senza che loro vogliano farsi la vostra.
E io che sogno di fuggire via... e andare: lontano?
Vorrei piuttosto vomitare, e vomitare ancora. Più lontano di così:
nell'attesa che questa corrente neurochimica si spenga per sempre.

E tutta la mia storia, e i miei poveri amori e i miei pochi amici.

venerdì 12 novembre 2010

E allora io quasi quasi prendo il treno

Quel che scende deve risalire.
Magari no, ma ci vuole così poco...
un po' brucia, ma non è un gran male.
Galaxy galaxy portami via. Portami via.
Portami via! Per pietà, non mi lasciare-
qui. solo. un. attimo. di. più.

venerdì 5 novembre 2010

Al centro del mio cuore ci sei solo tu

E mentre me ne sto accoccolato su questa sedia girevole, mi si rivoluziona tutto intorno.

I pensieri di un decennio fa, pensieri che ho cercato di uccidere sul nascere. Eccoli qua!
Tu, che non so nemmeno dove sei; tu che sicuramente non sai neppure più chi io sia-
per un attimo, di nuovo, al centro del mio cuore ci sei tu- al centro del mio cuore, del mio cazzo, della mia bocca.

Ma dove sei? Sei ancora vivo- sei forse morto?
Se fossi morto, vorrei tanto piangerti. E in fondo, senza saper nulla, vorrei piangere anche adesso .

giovedì 4 novembre 2010

A house is not a home

A che serve mai una casa?

A metterci dentro tutta la merda che ci soffoca, le porcherie che ci fanno annegare e "quei brutti pensieri che non dovremmo fare mai".
Quattro pareti di vigliaccheria e debolezza, un enorme cesso dove non si può tirare lo sciacquone.

Voglio vivere senza mattoni, senza calcestruzzo sulla testa:
eccone un'altra per il mio elenco di velleità proletario-borghesi.