lunedì 30 agosto 2010

I'm marvellous

Poi le cose finiscono, e non resta niente: un pensiero, un ricordo e qualche voglia.

Così Riccardo in realtà è Carlo, ma lo vorrei lo stesso su di me; Stefano è simpatico e mi ha abbracciato salutandomi e chiedendomi se non ci saremmo rivisti mai più. Eravamo tutti e due ubriachi?

La notte che la festa finisce mi avvilisce e non mi rimane che stringere l'aria fredda dell'autunno che mi spinge via verso nuovi tempi, nuove persone. Però-
Io non ci sono stato male in quest'estate. Peccato per la mia vecchiezza e per l'inconcludenza- Amen.

giovedì 26 agosto 2010

He ate my heart

Già sulla discesa fisica e mentale di una bicchierata di benzodiazepine da sonno, l'idea di spararmi nelle orecchie Lady Gaga fino ad averne la testa piena.
E nella nebbia musicale, me ne esco a chiudere gli scuri- nebbiolina da afa tutto intorno, riflesso di luce di luna piena, la mia erezione che ancora non se ne va dalla fantasia di cinque minuti fa.
Spengo tutto, spengo anche un pensiero dopo l'altro, spengo anche questo computer.
Voglio restare solo nella confusione seducente di questa musica impazzita e poi di colpo sparire per qualche ora.
That boy's a monster.

mercoledì 25 agosto 2010

Your fates are vicious and they're cruel

Un'altra notte di luna piena mi fa pensare al mio corpo e al mio sesso. Un richiamo? Forte e insinuante, sotto i campi pieni di umidità e granturco maturo, nei fossi stagnosi, sugli argini popolosi di grilli: la luce della luna è il mio rivale, scivola nelle fessure e mi viene a trovare.
Io che ho il sesso l'ho fatto a ventiquattro anni suonati, quando avevo già provato tutto l'inutile dell'età adulta. Dare un dolcetto di pasticceria a chi si è mangiato quindici frullati industriali.

Un gran vuoto mi lascia ogni volta la luna, una gran sete e una gran fame che non è di vampiro solo o di lupo mannaro. E la disperazione, che tengo distillata in una fiala mescolata tra le altre insignificanti, vibra e vorrebbe spaccare il vetro e sperdersi su tutto per- meglio non dirlo, che forse si calmerà così, senza far nulla.
Eccetto questo post

lunedì 23 agosto 2010

Come in ogni ora, come in ogni pianto

Vai a sapere perché i lampioni di questa strada di spengono e si riaccendono di tanto in tanto: ci sarà un ordine? Francamente, non me la sento di sedermi in giardino con un cronometro e un foglio di appunti... chiamatemi "pigro", se volete.
Ora che si sono spente tutte le luci, mi sento nascosto e indifeso nel buio lattiginoso della pianura estiva; il solito cane amico mio che urla in lontananza, sempre più bolso.


Ogni tanto guardo il muro e cerco il riflesso di qualcuno, ma è solo ora di dormire.

venerdì 13 agosto 2010

Se fossi più simpatica, sarei meno antipatica

Una delle cose belle dell'uomo con cui sto?
Ti scopa anche se stai sopra.
Sembra una cosa scema, ma non lo è. La posizione volgarmente detta "smorzacandela" (c'è sempre qualcosa di avvilente nella terminologia sessuale... maledetti cristiani sessuofobici) in qualche modo attribuisce a chi sta sopra un ruolo "attivo"- e invece no, la cosa bella è che spinge da sotto, sempre lui.
A me non piace star sopra: perciò, ben venga chi spinge comunque.
Però- boh boh boh... magari se ogni tanto riuscissi a spingere un po' anch'io.
Impossibile, neh?
Già.
Se il quadro fosse tondo...

giovedì 12 agosto 2010

Vanno in giro da soli con la notte tra i denti

Certamente avrei potuto incontrarti tre o quattro secoli fa in quella villa alla curva del piccolo fiume.
Tra le edere, i cespugli, i fiori selvatici mi perdo a cercare te e me nascosti dalle colonne dell'ingresso, alla luce delle candele... una festa, un cantante e due archi, un liuto.
Mi scivoli fra le mani sorridendo senza capire che sono mesi che ti guardo e che fuori, tutto è buio e ci sono così tanti fossi che uno andrà bene per sdraiarci insieme.
E anche stasera sorridi e basta, senza neppure vedermi davvero: io seduto qui, tu là, e di nuovo non succede nulla. Te ne vai, nell'ombra dei pannelli di fórmica che dividono il palco dalla zona privata, scivoli via di nuovo senza sentire che sono secoli che ti guardo, che fuori è tutto buio...

mercoledì 11 agosto 2010

Mi sembra di star sulla luna: non voglio pensare più a te!

Trotterellavo curioso di vedere quanti superstiti ballerini senza mestiere si sarebbero presentati questo martedì sera d'agosto sulla pista di mattonelline povere da ballo, al suono della musica pop-cheap-remix-tunztunz; credo ci sia stato un picco di quindici persone e poi a calare, fino al grandioso finale in sei (più o meno), ma "tutti amici", Miss Linda dixit. Ho ucciso sul nascere un'obiezione perché il gioco funziona così, mi pare d'aver capito.
Io sempre più Bertè, sempre più solo, sempre più appestato perché la solitudine è contagiosa (è la verità, state lontani da noi soli, distruggiamo le vostre reti sociali come le tarme i maglioni).
Ma quei due ragazzi arrivati a mezz'ora dalla fine, così belli e persi uno nell'altro- che mentre si baciavano, mi si è stretto lo stomaco e ho fatto finta di niente. Pensavo alla prima volta che ho visto due maschi baciarsi e, curiosamente, non ho pensato alla prima volta che è successo a me.
Avrei quasi bussato a quella porta trasparente fatta d'aria ma poi- di nuovo, il gioco non va avanti in questo modo: "senza invito, non entra nemmeno la luna..."

venerdì 6 agosto 2010

Io ti vorrei tutto preso dal sesso

Io con le malattie non ci so fare: sono sempre stato bene, a parte qualche stupidaggine, e ho disprezzo per i medici, perché non mi sono mai serviti davvero. È una situazione imbarazzante, perché la maggior parte delle persone che conosco ha una storia clinica interessante: io non so mai cosa dire.
Certo, se vogliamo, un paio d'anni di incontri con una terapeuta dell'ABA forse potrebbero essere menzionati, ma i disturbi interiori senza un'evidente manifestazione non interessano nei salotti.

Una volta ho preso sotto un gatto, ma non volevo. Ci sto male ancora adesso e maledico quel gatto che è saltato sotto le mie ruote senza darmi il tempo di far nulla.
Così vi maledico, voi, uomini. ragazzi. maschi- che vi mostrate ai miei occhi, che vi fate travolgere dal mio desiderio per morire un istante dopo senza darmi il tempo di allungare una mano, di sfiorare un labbro. Malati delle vostre insondabili profondità, delle vostre meraviglie miserabili.

giovedì 5 agosto 2010

Madonna santa, io sono indegna di perdono

Devo essere una calamita per disadattati sociali.
Forse li faccio sentire meglio quando mi stanno vicino?
E andatevene un po' a fanculo!
Tirate avanti con le vostre deformità- come faccio io.

mercoledì 4 agosto 2010

I wasn't born for the rose and pearl

Tirava il vento e pioveva, ma sotto la tenda non arrivava nulla e mi divertivo di più a ballare con quell'aria da temporale che aveva rimandato già tanti a casa e che mi fa sempre sentire così al mio posto.
Una volta tanto non ero l'unico a battere il tempo da solo con l'aria demente e mentre mi guardo attorno, svagato, un ragazzo moro con i ricci, gli occhi neri e quel sapor mediorientale... balla e ride, come se la musica gli parli e lo faccia divertire in un modo tutto suo. È nel gruppo degli amici di Davide, uno di loro mi riconosce e mi viene a salutare, convinto che io mi ricordi di lui- purtroppo no, ma non importa, sono più magro e più stronzo che mai, e mi unisco a loro.
Ad averlo così, a due metri, quel ragazzo strano che mi ricorda tanto ´Eemlich, fa urlare una parte nascosta dentro di me che darei un braccio e una gamba per stare un attimo con lui davvero e sentire la sua stessa musica.
Ma: il resto di me è ormai molto più saggio e sa che "don't wish, don't start: wishing only wounds the heart": mi affogo un poco da solo e dimentico ballando finché non finirà la musica di tutti.