E se non fusse el mal, me metarìa fora al giazo, sararìa i oci e s-ciào.
Só cussì stufo che non gò gnanca pì vojia de vardare i òmeni, cuerti o descuerti, beli o bruti. Sto qua, scolto dò o tre semàde e speto che me vegna sòno.
Só stufo.
Gò remetúo tuto en tel cesso, e desso bevo bira e vin, e spero che un'anima bóna vegna a portarme via, a darme un baso e dirme che tuto va ben, che xe ancora tuto a posto, tuto giustà.
Ma mi sò che no xe vero: le case xe drío 'ndare a tochi, mi sò un omo finío...
ghe mancava solo che la nève.
Come quela volta che caminava con l'ombrela rente casa tua, che te sercava ma ti non te ghe gieri; e l'amore che te voleva me tegnèva al caldo.
Bei tempi, queli.
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venerdì 17 dicembre 2010
lunedì 23 agosto 2010
Come in ogni ora, come in ogni pianto
Vai a sapere perché i lampioni di questa strada di spengono e si riaccendono di tanto in tanto: ci sarà un ordine? Francamente, non me la sento di sedermi in giardino con un cronometro e un foglio di appunti... chiamatemi "pigro", se volete.
Ora che si sono spente tutte le luci, mi sento nascosto e indifeso nel buio lattiginoso della pianura estiva; il solito cane amico mio che urla in lontananza, sempre più bolso.
Ogni tanto guardo il muro e cerco il riflesso di qualcuno, ma è solo ora di dormire.
Ora che si sono spente tutte le luci, mi sento nascosto e indifeso nel buio lattiginoso della pianura estiva; il solito cane amico mio che urla in lontananza, sempre più bolso.
Ogni tanto guardo il muro e cerco il riflesso di qualcuno, ma è solo ora di dormire.
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