Una bella ricetta estiva, fresca fresca, per festeggiare un finesettimana finalmente meno afoso. Che almeno se c'è l'afa però uno può dire di essere giù di pressione, invece col beltempo hai le palle girate e gli altri se ne accorgono e non puoi mentire. Ma sto divagando.
Dunque: frattaglie di porco a piacere, due pomodoriniPachinoTM, due bicchieri di olio EvoTM (in mancanza olio M.EvoTM (MedioEvoTM)), tre-quattro spicchi d'aglio piccante della Manciuria, un sushi, due mate e un pizzico di corno di gnu in polvere.
Presi che si siano gli ingredienti, pestate tutto in un mortaio, tranne l'olio e le frattaglie. Mentre pestate, bestemmiate copiosamente, che questo renderà il piatto infinitamente più saporito. Quando il pestello comincia a mostrare segni di usura, lasciate la polvere ormani nanometrica a riposare.
Scaldate molto l'olio su fiamma alta- si badi, fiamma di gasolio, non di metano. GASOLIO. Ora, quando il puzzo di fritto sarà acuto nonostante non stiate ancora friggendo nulla, gettate violentemente le frattaglie nell'olio e fate un paio di salti all'indietro. Oppure sfregiatevi, è la moda dell'estate: ricordate solo che la prossima estate potrebbe non esserlo più e gli sfregi sono permanenti.
Quando le frattaglie saranno marrone ben scuro, scolatele dall'olio. Lasciate freddare olio e carne, quindi emulsionate la polvere del mortaio con tutto l'olio, e condite le frattaglie.
Per il servizio in tavola, si consiglia di dare al piatto l'aspetto di un piccolo gattino o di una scimietta. Si mangia con spilloni vudù ancora caldo.
Una nota caratteristica: se recitate maledizioni all'indirizzo di persone che odiate mentre vi servite, è credenza diffusa che queste si realizzino per tutto il tempo in cui masticherete il boccone di cui vi siete serviti.
Buon appetito e buona macumba a tutti!
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