domenica 25 luglio 2010

Alejandro, Alejandro

Altra notte di festa, notte di ballo. Notte di folla, che straboccava come le formiche intorno ad un cartone vuoto del latte.
Mi piaceva l'idea che tu mi seguissi e che mi cercassi a dispetto suo- intanto, il dotto filosofo parlava di una cazzata da lui inventata e il colto pubblico si contorceva di intellettuale piacere carnale sulle sediole di plastica blu elettrico. Probabilmente il blu era elettrificato sul serio.
Vedi te le cose... il mio cervello si è adattato in tanti anni alle miserie psichiche a cui l'ho costretto e ora che mi servirebbe com'era: un cazzo! Ormai è buono solo per ricordarsi le canzoni della Carrà.
E il tuo odore che mi fa morire, e tu che lo sai ma non capisci la fatica che faccio per non farmi umiliare anche da te e per non finire ad odiarti tanto quanto la parata di scimmiette ammaestrate che mi hanno appeso sul muro di banano dei loro trofei.
Ti bacerò. E sarà una sonora stronzata.

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