mercoledì 25 agosto 2010

Your fates are vicious and they're cruel

Un'altra notte di luna piena mi fa pensare al mio corpo e al mio sesso. Un richiamo? Forte e insinuante, sotto i campi pieni di umidità e granturco maturo, nei fossi stagnosi, sugli argini popolosi di grilli: la luce della luna è il mio rivale, scivola nelle fessure e mi viene a trovare.
Io che ho il sesso l'ho fatto a ventiquattro anni suonati, quando avevo già provato tutto l'inutile dell'età adulta. Dare un dolcetto di pasticceria a chi si è mangiato quindici frullati industriali.

Un gran vuoto mi lascia ogni volta la luna, una gran sete e una gran fame che non è di vampiro solo o di lupo mannaro. E la disperazione, che tengo distillata in una fiala mescolata tra le altre insignificanti, vibra e vorrebbe spaccare il vetro e sperdersi su tutto per- meglio non dirlo, che forse si calmerà così, senza far nulla.
Eccetto questo post

Nessun commento:

Posta un commento

Ricordate che potete ferirmi. Se ancora ne avete voglia, scrivete pure: