Vago nella notte con il mio lettore mp3 che mi sfonda le orecchie nel tentativo di dar vita di nuovo al mio cervello.
Non conosco la differenza fra una notte tersa di primo autunno e una notte alcolica di pieno inverno- perciò mando giù altri due bicchieri di vino e prego le mie piccole divinità di sostenermi perché... non ho un amore che non sia Hamham e però nei miei tanti pensieri di ricordi ci sono troppe persone che stringerei fino a piangere.
In questa strana vita che mi sfugge, vedo che non sono solo ma isolato da tanti; vorrei, vorrei... ma non vuoi? Che se poi mi stringi forte: sentirai le mie ossa.
Gazpacho, gazpacho... e il piccolo principe riccio.
Ahi-
Bellissimo questo tuo scritto!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!! :-D
Eeeeh... alla faccia dei poeti!
RispondiEliminaNotte tersa di primo autunno.... notte alcolica di pieno inverno... altro che "ed è subito sera"!
Poi mi piace - dopo l'abnegazione etilica dei due bicchieri di vino - l'evocare delle "piccole divinità"... e da notare poi che billyboh le evoca in quanto "sue"... e perciò sono divinità "personali".
Intimo paganesimo della propria anima...
Precisa e netta la formula: *non sono solo ma isolato da tanti*. Seguita da un'ermetica chiusa finale, un po' dadaista, un po' Saint-Exupery, un po' gastronomica (ma è anche giusto mangiare sennò tutto quel vino dà subito alla testa).
Bravo billy.
Un abbraccio.
Sperando non ti si spezzino le ossa, ehehe...
Sebastian