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lunedì 30 agosto 2010

I'm marvellous

Poi le cose finiscono, e non resta niente: un pensiero, un ricordo e qualche voglia.

Così Riccardo in realtà è Carlo, ma lo vorrei lo stesso su di me; Stefano è simpatico e mi ha abbracciato salutandomi e chiedendomi se non ci saremmo rivisti mai più. Eravamo tutti e due ubriachi?

La notte che la festa finisce mi avvilisce e non mi rimane che stringere l'aria fredda dell'autunno che mi spinge via verso nuovi tempi, nuove persone. Però-
Io non ci sono stato male in quest'estate. Peccato per la mia vecchiezza e per l'inconcludenza- Amen.

giovedì 12 agosto 2010

Vanno in giro da soli con la notte tra i denti

Certamente avrei potuto incontrarti tre o quattro secoli fa in quella villa alla curva del piccolo fiume.
Tra le edere, i cespugli, i fiori selvatici mi perdo a cercare te e me nascosti dalle colonne dell'ingresso, alla luce delle candele... una festa, un cantante e due archi, un liuto.
Mi scivoli fra le mani sorridendo senza capire che sono mesi che ti guardo e che fuori, tutto è buio e ci sono così tanti fossi che uno andrà bene per sdraiarci insieme.
E anche stasera sorridi e basta, senza neppure vedermi davvero: io seduto qui, tu là, e di nuovo non succede nulla. Te ne vai, nell'ombra dei pannelli di fórmica che dividono il palco dalla zona privata, scivoli via di nuovo senza sentire che sono secoli che ti guardo, che fuori è tutto buio...

mercoledì 11 agosto 2010

Mi sembra di star sulla luna: non voglio pensare più a te!

Trotterellavo curioso di vedere quanti superstiti ballerini senza mestiere si sarebbero presentati questo martedì sera d'agosto sulla pista di mattonelline povere da ballo, al suono della musica pop-cheap-remix-tunztunz; credo ci sia stato un picco di quindici persone e poi a calare, fino al grandioso finale in sei (più o meno), ma "tutti amici", Miss Linda dixit. Ho ucciso sul nascere un'obiezione perché il gioco funziona così, mi pare d'aver capito.
Io sempre più Bertè, sempre più solo, sempre più appestato perché la solitudine è contagiosa (è la verità, state lontani da noi soli, distruggiamo le vostre reti sociali come le tarme i maglioni).
Ma quei due ragazzi arrivati a mezz'ora dalla fine, così belli e persi uno nell'altro- che mentre si baciavano, mi si è stretto lo stomaco e ho fatto finta di niente. Pensavo alla prima volta che ho visto due maschi baciarsi e, curiosamente, non ho pensato alla prima volta che è successo a me.
Avrei quasi bussato a quella porta trasparente fatta d'aria ma poi- di nuovo, il gioco non va avanti in questo modo: "senza invito, non entra nemmeno la luna..."

giovedì 5 agosto 2010

Madonna santa, io sono indegna di perdono

Devo essere una calamita per disadattati sociali.
Forse li faccio sentire meglio quando mi stanno vicino?
E andatevene un po' a fanculo!
Tirate avanti con le vostre deformità- come faccio io.

mercoledì 4 agosto 2010

I wasn't born for the rose and pearl

Tirava il vento e pioveva, ma sotto la tenda non arrivava nulla e mi divertivo di più a ballare con quell'aria da temporale che aveva rimandato già tanti a casa e che mi fa sempre sentire così al mio posto.
Una volta tanto non ero l'unico a battere il tempo da solo con l'aria demente e mentre mi guardo attorno, svagato, un ragazzo moro con i ricci, gli occhi neri e quel sapor mediorientale... balla e ride, come se la musica gli parli e lo faccia divertire in un modo tutto suo. È nel gruppo degli amici di Davide, uno di loro mi riconosce e mi viene a salutare, convinto che io mi ricordi di lui- purtroppo no, ma non importa, sono più magro e più stronzo che mai, e mi unisco a loro.
Ad averlo così, a due metri, quel ragazzo strano che mi ricorda tanto ´Eemlich, fa urlare una parte nascosta dentro di me che darei un braccio e una gamba per stare un attimo con lui davvero e sentire la sua stessa musica.
Ma: il resto di me è ormai molto più saggio e sa che "don't wish, don't start: wishing only wounds the heart": mi affogo un poco da solo e dimentico ballando finché non finirà la musica di tutti.

sabato 31 luglio 2010

Ma quando dico: "amore", chi si accontenta muore

In una notte così, tutta limpida e piena di stelle, al finire di luglio- che in questa pianura umida e afosa è come un miracolo.
In una notte così, non si poteva rimanere a casa. A ballare, sotto i fari e le follie degli sconosciuti compagni di ventura su una pista di cemento da quattro soldi.
Proprio come dice Miss Linda, siamo proprio bravi.
In una notte così- e quante notti così mi sono perso in tanti anni?
Ho da ballare una vita intera sprecata.

mercoledì 28 luglio 2010

L'ingenuità di un sorriso farcito di "sì" che mi solletica

L'incontro fortuito con Miss Linda nella passeggiata, l'aria fresca e io che un po' la birra cominciavo a sentirla. 
Miss Linda, infreddolita ma gentile e affabile come si vorrebbe sempre trovare in una persona conosciuta solo dal palco, si avvicina, ci offre un po' di sambuca che stava bevendo per scaldarsi- e poi: "siete insieme?" Mi aspettavo la domanda ma tergiverso sorridendo e tu, sicuro di te stesso rispondi, novella sincera Fiordiligi, "amici". E io annuisco tutto disarticolato e buffo e ti guardo come un bimbo che ripete le parole che gli s'imboccano.
Poi, a chiosa, aggiungiamo a turno che i nostri ragazzi stanno tutti e due da un'altra parte. 
E i nostri pensieri in quel momento non avrebbero potuto essere più lontani.

domenica 25 luglio 2010

Alejandro, Alejandro

Altra notte di festa, notte di ballo. Notte di folla, che straboccava come le formiche intorno ad un cartone vuoto del latte.
Mi piaceva l'idea che tu mi seguissi e che mi cercassi a dispetto suo- intanto, il dotto filosofo parlava di una cazzata da lui inventata e il colto pubblico si contorceva di intellettuale piacere carnale sulle sediole di plastica blu elettrico. Probabilmente il blu era elettrificato sul serio.
Vedi te le cose... il mio cervello si è adattato in tanti anni alle miserie psichiche a cui l'ho costretto e ora che mi servirebbe com'era: un cazzo! Ormai è buono solo per ricordarsi le canzoni della Carrà.
E il tuo odore che mi fa morire, e tu che lo sai ma non capisci la fatica che faccio per non farmi umiliare anche da te e per non finire ad odiarti tanto quanto la parata di scimmiette ammaestrate che mi hanno appeso sul muro di banano dei loro trofei.
Ti bacerò. E sarà una sonora stronzata.

sabato 24 luglio 2010

Ballo ballo ballo da capogiro

Così questa notte mi sono finalmente cimentato nella specialità da lungo sognata: la danza libera per tutta la notte, c'est-à-dire fino a che non hanno smesso la musica all'esterno. All'interno non ci ballo, perché è una cosa idiota ballare al chiuso d'estate. Voglio dire, non si vede nemmeno la luna da dentro il capannone climatizzato. Perciò-
Ovviamente, come nei migliori incubi, ho ballato da solo (una specie di Bertè inconsapevole) in mezzo alla folla. Mi sono divertito assai, per il ballo, ma ora provo un odio profondo per tutto il genere umano e in particolare per chi mi conosceva e non mi ha degnato che di un "Ciao".
E se devo essere odioso, allora voglio esserlo per bene, alla grande, come una delle ragazzine insopportabilmente belle e fastidiose delle telenovelas argentine che mi piacciono tanto.
Vi odio tutti, maledetti bastardi, e se potessi farvi morire solo col pensiero, non sareste già più vivi da almeno un paio d'ore. Un'ecatombe di giovanotti che neppure il Raid con le mosche/zanzare. Schifosi pezzi di merda senza senso.
E tu, coglione, lo so che stavi parlando- se muovi la bocca in direzione di un altro, non è che mi penso che stai facendo gargarismi estetici. Imbecille, volevo solo salutarti, tanto difficile/disgustoso da capire?
Ballo ballo ballo da capogiro, alla faccia vostra- una faccia che, nei miei desideri più profondi, avete già perso fra i denti aguzzi dei topi che vi ho liberato addosso.